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Conteniamo la pandemia con i dati, non con l’emozione

  • Dall’inizio della epidemia gli economisti hanno iniziato ad avvalersi di dati commerciali per monitorare in tempo quasi reale l’evoluzione della crisi.
  • Dati geolocalizzati che permettono di tracciare i flussi individuali di movimento (attraverso i cellulari) e di consumo (attraverso i pagamenti con carte) sono resi disponibili da alcune aziende.
  • Ma servirebbe una regia pubblica per avere i dati con cui prendere decisioni in tempi rapidi su quali parti dell’economia fermare e quali sostegni erogare. 

Le politiche pubbliche dovrebbero essere basate il più possibile su analisi e dati, assai meno su sensazione ed evidenze aneddotiche. Tuttavia, a mesi dall’inizio della pandemia poco è stato fatto per comprendere la dinamica dei contagi e l’efficiacia di restrizioni e divieti. La valutazione delle politiche pubbliche richiede tempo, ma la situazione attuale impone risposte rapide.   Ristoranti, palestre, o scuole andrebbero chiusi sulla base di dati che indichino in modo sistematico che i con

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