la sfida per la nostra coca-cola

Cari croati, tenetevi il Prosek e prendetevi pure il Prosecco

14 November 2019, Berlin: Red champagne bottles of a Hello Kitty Anniversary Edition and champagne glasses at the party for Hello Kitty's 45th birthday in the Mall of Berlin. Photo by: Jens Kalaene/picture-alliance/dpa/AP Images
14 November 2019, Berlin: Red champagne bottles of a Hello Kitty Anniversary Edition and champagne glasses at the party for Hello Kitty's 45th birthday in the Mall of Berlin. Photo by: Jens Kalaene/picture-alliance/dpa/AP Images
  • Il presidente del Veneto con il governo Draghi alle spalle minaccia la Croazia che chiede protezione per il suo vino passito con un nome vagamente simile allo spumante italiano.
  • Ma l’attenzione per il Prosecco è ormai largamente cresciuta oltre ciò che merita. Parliamo di una grande operazione industriale e di marketing: non inganniamoci.
  • Per il resto, con poche eccezioni, il Prosecco è un vino industriale, con una tradizione inventata, prodotto in enormi quantità per il mercato estero: inutile spacciarlo per qualcos’altro.

Ho scoperto che il prosecco era diventato un vino alla moda quando un amico mi ha portato in un “prosecco bar” lungo i navigli, a Milano. Lo aveva appena aperto un vincitore del premio Campiello. Era il 2013. Sono nato e cresciuto a Verona e per me il prosecco era sempre stato, essenzialmente, un umile ingrediente dello spritz. Lo trovavi in ogni bar, ma se volevi un vino prima di cena, c’era quasi sempre qualche scelta più accattivante e, soprattutto, più cool. Famiglia borghese, per i bri

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