È un’Alleanza atlantica impegnata ad ampio raggio quella che prende forma dal summit di Madrid e che ha visto l’adozione del nuovo concetto strategico, il documento approvato nel summit di Madrid che definisce le priorità, i compiti principali e gli approcci dell'Alleanza per il prossimo decennio.

I tre compiti fondamentali della Nato sono deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa.

L’Alleanza andrà rispettivamente a rafforzare le sue capacità di prontezza, potendo dispiegare fino a più di 300.000 militari, continuerà a prevenire e a rispondere alle crisi e manterrà le porte aperte a tutte le democrazie europee che condividono i valori dell’Alleanza.

Il rapporto con la Cina

Il documento segna un radicale cambio di postura della Nato nei confronti della Russia e della Repubblica Popolare Cinese

La Russia viene definita come la «minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli alleati e alla pace e stabilità nell'area euro-atlantica», mentre viene indicato che le ambizioni dichiarate e le politiche coercitive della Repubblica Popolare Cinese «sfidano i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori».

Inoltre, viene messo nero su bianco che «il partenariato strategico» tra Russia e Cina mina «l'ordine internazionale basato sulle regole sono contrari ai nostri valori e interessi».

Sono queste le sostanziali novità rispetto al Summit di Londra del 2019 in cui, per la prima volta, compariva un riferimento alla Repubblica Popolare Cinese.

Le reazioni alla divulgazione del Concetto Strategico da parte della Russia, soprattutto per quanto riguarda il possibile dispiegamento della Nato in Svezia e Finlandia, non si sono fatte attendere, con il presidente Putin che ha dichiarato che «la Russia sarà costretta a rispondere in modo speculare».

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao, Lijian, ha dichiarato che «la Nato è una sfida sistemica alla pace e alla stabilità mondiale».

A Madrid, gli alleati hanno raggiunto l’accordo per l’attivazione di un fondo, Innovation Fund, da un miliardo di euro per sostenere l’innovazione tecnologica, soprattutto nel campo delle tecnologie duali e in quello dell’intelligenza artificiale.

Si profila un’Alleanza che si pone l’obiettivo di rafforzarsi non soltanto nel dominio terrestre, marittimo ed aereo ma anche in quello dello spazio e del cyberspazio.

Gli interessi dell’Italia

La cooperazione tra la Nato e l’Unione europea sarà fondamentale soprattutto nei quadranti di crisi quali il Nord Africa, il Sahel, il Medio Oriente e i Balcani che costituiscono il contesto di riferimento per il nostro paese anche in relazione alla proiezione delle missioni e delle operazioni delle Forze Armate italiane.

Un’area, quella del “Fianco Sud” che, per effetto dell’insorgere del terrorismo, dei traffici illeciti e delle minacce ibride poste da attori esterni alla Regione, è prioritaria per la sicurezza dell’Italia, dell’Europa e  per la sicurezza degli Alleati.

La sicurezza della regione, come si legge nella direttiva sulla Strategia di Sicurezza e Difesa per il Mediterraneo, emanata lo scorso 12 maggio dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è cruciale per l’Italia e richiede che il paese svolga un ruolo da protagonista, quale media potenza regionale a forte connotazione marittima, in grado di tutelare i propri interessi strategici, nonché svolgere un ruolo di riferimento per i principali Alleati in ambito Nato e Ue.

È nel quadrante del Mediterraneo Allargato che l’azione dell’Italia dovrà operare con gli alleati e i partner regionali alla luce del nuovo concetto strategico dell’Alleanza Atlantica e dello Strategic Compass dell’Unione europea.

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