- Raramente tante celebrità del mondo dello spettacolo si sono pronunciate a favore di una singola causa, come accade oggi con il ddl contro l’odio omofobico e transfobico, misogino e abilista.
- Di fronte alla crescente popolarità del provvedimento, colpisce che una parte dell’opinione pubblica di centrosinistra e femminista si allinei all’opposizione nel denunciare il testo come divisivo.
- Eppure la proposta di legge protegge tutte le persone dai rischi di discriminazione e violenza legati a caratteristiche che sono spesso motivi d’odio. E la mobilitazione degli artisti dice che la società è pronta, che il tempo è adesso.
«Questa legge dà più diritti a chi non ne ha, easy»: semplice, come le parole di Fedez. Raramente tante celebrità del mondo dello spettacolo si sono pronunciate a favore di una singola causa come per il ddl Zan. Tra Instagram e carta stampata, Twitter e tv, gli artisti supportano la legge sui crimini d’odio omofobico e transfobico, contro donne e disabili: un passo non più rimandabile in un «paese civile». Di fronte alla crescente popolarità del provvedimento, colpisce che una parte dell’opin



