Che bello vedere le vaccinazioni in tivù. È dieci giorni che hanno iniziato a vaccinare ma uno non si stuferebbe mai di guardarle queste vaccinazioni. Anche oggi, c'è stata prima qualche vaccinazione sul Tg1, poi ho visto il Tg regionale e anche lì hanno vaccinato qualcun altro, un emiliano, e poi anche sul Tg3 hanno fatto vedere un'altra vaccinazione. E mi immagino che sarà stato più o meno uguale anche sui telegiornali dei canali privati e pay.

E comunque io ero lì che guardavo, affascinato. Vedi questa donna, o quest'uomo, felici, già seduti e con la spalla denudata, pronti a essere vaccinati, poi vedi che qualcuno con una siringa sta caricando nella siringa il liquido di cui è fatto il vaccino, e lo fa con grande precisione, perché vedi che la siringa è millimetrata e viene riempita fino al punto giusto con una perizia che è sia invidiabile che impagabile; poi vedi che il siringatore si avvicina alla spalla nuda da vaccinare, infila l'ago e vaccina, senza che si senta neanche un «Ahi» e un'altra vaccinazione è fatta.

Ancora mi ricordo una decina di giorni fa, che doveva esserci il primo vaccinato dell'Emilia-Romagna, io stavo guardando il Tg regione e la conduttrice aveva detto che a minuti il primo emiliano romagnolo, anzi, per l'esattezza, la prima emiliano-romagnola, perché si trattava di una donna e non di un uomo, e se ben ricordo si trattava di una pediatra di sessant'anni, questa donna sarebbe stata vaccinata a breve e quindi si sperava di poter dare l'evento in diretta, perché questa prima vaccinazione emiliano-romagnola era imminente. 

E infatti di colpo, mentre la conduttrice leggeva una notizia, non è neanche riuscita a finire la frase che è rimasta a metà, l'hanno interrotta ed ecco che iniziava la diretta sulla vaccinazione, e si vedeva questa donna con una maglietta azzurro scura già seduta, con la spalla già denudata, che aspettava di esser vaccinata, poi l'inquadratura si spostava di qualche metro e si vedeva un'altra donna medico, se ben ricordo con un camice bianco, che preparava la siringa, la riempiva, e un'altra infermiera che con un batuffolo di cotone, presumo pieno di disinfettante (perché lei che dava il disinfettante sul batuffolo di cotone non si vedeva in realtà), ed ecco che l'infermiera disinfettava la spalla della pediatra... ma poi di colpo è finito il Tg regione ed è partita la pubblicità.

E quindi nell'attimo esatto in cui si sarebbe vista la vaccinazione, la vaccinazione non si è vista.

E uno ci rimaneva decisamente male, con le pive nel sacco, aveva visto tutta la preparazione e non si era vista l'esecuzione. Era stato un po' uno smacco, credevi di esserti perso tutto per sempre, non avevi capito che ci sarebbero state altre migliaia di vaccinazioni da vedere. Tantissime. Bellissime.

Guardare dal vivo

E a forza di guardare tutte ste vaccinazioni alla tele verrebbe proprio voglia di poterne guardare qualcuna dal vivo, perché a forza di guardare è un po' come se ti guardassi sempre il Milan o la Juve e a un certo punto ti dici «Ma io vorrei andare a vedermi almeno una partita a San Siro, o al Delle Alpi», perché a forza di vedere queste bellissime vaccinazioni, vorresti starci più in mezzo alla cosa, per esempio in quelle belle aule universitarie fatte ad anfiteatro, da cinquecento posti seduti, secondo me a turni di cento alla volta. Con la ffp2 e una buona disinfezione delle mani si potrebbe ammettere il pubblico, perché alla tele è bello, ma vedere coi tuoi occhi, da vicino, è ancora più bello, lo sanno tutti, ti senti anche l'odore di disinfettante.

Certo, tante volte se ti vedi una partita ti vien anche voglia di dar due calci a una palla dal vero, oppure, mi si permetta il paragone, ma quando hai sedici anni ed è da due anni che ti spari dei gran porno a un certo punto ti verrebbe anche voglia di fartela una chiavatina. Non è che a far così per dei mesi, a forza di vedere tutte ste vaccinazioni, fra un po' arriva un momento di depressione da masturbazione vaccinale?

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