Ci troviamo al cuore della crisi della democrazia. Una crisi che ha due volti. Da un lato, la sfiducia delle persone nella capacità dei partiti, dei sindacati, degli strumenti della deliberazione e decisione politica di far fronte alla complessità del presente e all’imprevedibilità del futuro. Dall’altro, governi autoritari riducono fino a soffocare gli spazi di confronto e di dissenso
Quale sicurezza? E la sicurezza di chi? Sono domande che da decenni orientano la critica all’approccio securitario nel governo dei fenomeni che provocano allarme sociale. Come ha ricordato Tamar Pitch su questo giornale, è almeno dagli anni Novanta che la parola “sicurezza” ha abbandonato l’area semantica della protezione sociale, per finire a indicare la sterilizzazione dei territori urbani dal degrado, il contrasto alla microcriminalità, la sorveglianza dei marginali. Il moltiplicarsi di inter



