brevi cenni sull’universo carcerario

Il discorso condivisibile di Cartabia copre la sua debolezza politica

  • Del discorso della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, a Santa Maria Capua Vetere si può sottoscrivere anche la punteggiatura. Perfino troppo giusto e condivisibile.
  • Sono questioni, per dir così, di lungo periodo e incredibilmente interessanti, ma un ministro della Repubblica ha innanzitutto la responsabilità politica di mettere una pezza sulle cause prossime di un fatto di gravità inaudita, non solo di fare brevi cenni sull’universo carcerario.
  • Quella che si è presentata davanti al carcere è stata una figura sostanzialmente impolitica. Oppure politica soltanto nel senso della manualistica, dei buoni concetti scritti nell’aria, non dell’esercizio delle responsabilità e del potere che danno sostanza al suo ruolo esecutivo.

Del discorso della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, a Santa Maria Capua Vetere si può sottoscrivere anche la punteggiatura. Le pene che non devono essere contrarie al senso di umanità, il sovraffollamento delle carceri, le strutture fatiscenti, la necessità di pene alternative alla detenzione, le riforme strutturali dell’ordinamento, il ruolo degli educatori, il carcere come comunità tesa al recupero e al reinserimento in società, le risposte «immediate e indifferibili»: tutto giusto e

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