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È tempo di insorgenze radicali, ecco perché sale la “marea”

Da tempo non si vedeva una manifestazione di queste dimensioni, animata da persone giovani e giovanissime. Cos’è successo? Cosa c’è all’origine di quella che a tutti gli effetti appare come una nuova “ondata” del femminismo, e insieme come il ritorno di un più grande desiderio di politica?

«Siamo marea»: da anni questo grido si leva dalle piazze del 25 novembre convocate dal movimento Non Una di Meno. Sabato più che mai è stata una marea, spesso disordinata: un popolo senza bandiere e simboli, centinaia di migliaia di donne, ma anche uomini e persone non binarie, scese in strada per dire “basta”. Basta all’orrore, al terrore che nasce da una violenza senza fine. La rabbia per la morte di Giulia Cecchettin e di tutte le altre si è trasformata in energia, in forza che scaturisce dal

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