La risposta europea

Energia e guerra in Ucraina, questa volta il debito non ci aiuterà a gestire il doppio shock

  • L’Unione europea sta cercando risposte comuni allo shock energetico causato dall’invasione russa dell’Ucraina. Ma ci sono grandi difficoltà di disegnare un intervento in questa contingenza;
  • Per ora nessuno in Eurozona ha perso l’accesso al mercato dei capitali, e gli spread al momento restano stabili. Inoltre, ci sono difficoltà a definire criteri di allocazione dei fondi comuni sapendo comunque che, per evitare ulteriore inflazione, dovranno essere interventi limitati e selettivi;
  • L’Italia reitera il proprio pensiero magico “europeista”, in cui qualcuno paga per noi, magari per sorreggere i consumi correnti, anche se siamo di fronte a un violento shock di offerta e i beni mancano.

L’Unione europea sta faticosamente cercando risposte allo shock energetico ed economico causato dall’invasione russa dell’Ucraina. Nei giorni scorsi sono filtrate indiscrezioni su una nuova mutualizzazione di debito, dopo il Recovery Fund. Tutto è poi rientrato nel cono d’ombra dei negoziati tra paesi, viste le evidenti divergenze pubbliche sul tema. Tra i rumours, c’era anche l’ipotesi di emissione di debito comune per finanziare un sostegno simile a quello del programma SURE, che in pandemi

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