- Ieri sera, Milano, zona Martesana, ora non tarda. Un mio amico dopo una festa di compleanno stava raggiungendo un’Enjoy.
- Nel giro di pochi secondi gli si sono avvicinati tre ragazzi, lo hanno accerchiato e hanno iniziato a dirgli, a voce crescente: gay gay gay. L’app non comunicava, la portiera non si apriva.
- Il mio amico, testa bassa, non ha reagito. Ha continuato a guardare il telefono, sperando in una soluzione che non è arrivata.
«Gay, gay, gay», anche nella Milano dei diritti la scelta è tra paura e umiliazione
29 giugno 2022 • 20:29