- Giorgia Meloni è una “patriota” da sempre, ma anche una leader pop. Viaggia bene sui social, a dispetto di chi la rilancia in modo polemico, e al tempo stesso sa interpretare tutti i registri, i tempi e le tonalità del comizio o della retorica congressuale.
- Al contrario di Salvini, non è andata oltre generici ammiccamenti verso la Russia di Putin. Al contrario di Berlusconi non ha imponenti conflitti di interesse, ma nemmeno le sue risorse economiche.
- Mentre eventi come la Conferenza di Milano e le campagne elettorali personalizzate, anche quelle promosse sui social, costano. Oltre che ai saluti romani, i conti del partito e le fonti di finanziamento sono forse in questa fase di crescita tra le questioni a cui dovrà fare attenzione.
Quando nel 2012 Ignazio La Russa e Giorgia Meloni decisero di ricreare una casa politica della destra uscendo dal PdL, il perimetro era ancora più circoscritto dell’ultimo Msi. La parabola di Gianfranco Fini non aveva solo allontanato chi era arrivato ad Alleanza Nazionale nella fase espansiva. Aveva anche lasciato una scia di livori personali in alcuni casi insanabili tra i nipoti di Giorgio Almirante. Ognuno aveva preso una via e fatto scommesse diverse. Quando nel 2013 La Russa, allora pre



