La tre giorni di conferenza programmatica di Fratelli d’Italia si è conclusa, ma è ancora in corso la polemica su un intervento della giornata inaugurale.

Il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, è intervenuto dal palco per un intervento dal titolo “Il ruolo dei conservatori italiani”, che ha anticipato il comizio introduttivo della presidente del partito, Giorgia Meloni.

La polemica è scoppiata il giorno dopo, quando il deputato di Italia viva e membro della commissione di vigilanza Rai, Michele Anzaldi, ha contestato la presenza di un direttore di servizio pubblico ad un evento politico-elettorale.

La polemica dentro la vigilanza Rai

«Mai un direttore di un tg Rai era salito sul palco di una conferenza di partito per un intervento di carattere politico, addirittura proprio l’intervento chiamato a lanciare il discorso immediatamente successivo della leader Giorgia Meloni. Come ha potuto l’amministratore delegato Fuortes autorizzare una tale umiliazione della funzione del servizio pubblico?», ha scritto Anzaldi, sostenendo che l’intervento di Sangiuliano avesse un preciso connotato politico: «Di certo chi ha dato l’ok a quell’intervento a una manifestazione politica ha assestato un duro colpo alla credibilità dell’informazione Rai. In tante occasioni i direttori Rai hanno partecipato a feste ed eventi di partito facendo il proprio lavoro, ovvero intervistando leader e moderando dibattiti, ma mai si era assistito ad un vero e proprio speech politico».

La contestazione, infatti, è che Sangiuliano non sia intervenuto in qualità di giornalista, intervistando un politico o moderando un dibattito, ma in prima persona.

Anche la senatrice Pd Valeria Fedeli, anche lei componente della commissione di vigilanza Rai ha stigmatizzato l’accaduto: «Secondo le regole Rai chi lo ha autorizzato? Serve un urgente chiarimento e l’intervento dei vertici Rai».

Immediata la replica di Daniela Santanchè, senatrice e membro della vigilanza in quota Fratelli d’Italia: «Probabilmente Anzaldi non ha ascoltato l'intervento del direttore Sangiuliano o, cosa più probabile, non l'ha capito. Il suo non è stato uno speech politico, come malignamente e falsamente afferma Anzaldi, ma piuttosto una lezione sul conservatorismo italiano di cui, come tutti sanno, il direttore del Tg2 è uno dei maggiori esperti e rappresentanti culturali».

L’agitazione in Rai

Sulle polemica è intervenuto anche l’Usigrai, il sindacato della Rai. "E' urgente un chiarimento sulla partecipazione del Direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano alla Conferenza programmatica di Fratelli d'Italia", si legge in una nota dell’esecutivo. "Il suo intervento era stato autorizzato? E, in particolare, per quale tipo di partecipazione aveva chiesto la necessaria autorizzazione? Ricordiamo che tuttora in Rai vige una fortissima limitazione alla partecipazione a eventi pubblici delle giornaliste e dei giornalisti del servizio pubblico. Un giro di vite in cui ricadono non solo le presentazioni dei propri libri, ma anche eventi benefici. Quindi, presentare libri non è consentito, essere ospiti di altre radio e tv nemmeno, ma invece si può tenere un intervento a una conferenza programmatica di partito?".

Il sindacato, quindi, ha chiesto ufficialmente un chiarimento all’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, se l’intervento di Sangiuliano abbia rispettato i principi di imparzialità, indipendenza e pluralismo del servizio pubblico.

Non solo: Anzaldi ha depositato in Vigilanza un'interrogazione alla presidente della Rai, Marinella Soldi, e all'amministratore delegato, Carlo Fuortes, per sapere se Sangiuliano abbia chiesto specifica autorizzazione per intervenire alla convention e, nel caso in cui l’autorizzazione ci sia stata, “per quale motivo sia stata data e perché non abbia valutato l'evidente inopportunità di esporre il direttore di un telegiornale del servizio pubblico in una manifestazione di partito dal chiaro carattere politico-elettorale”.

Le regole in Rai

Attuallmente, in Rai vige un regolamento secondo il quale ogni giornalista deve chiedere una specifica autorizzazione per partecipare ad eventi esterni.

In base a ricostruzioni pubblicate su vari giornali tra cui Repubblica, Sangiuliano avrebbe sì chiesto e ottenuto l’autorizzazione dall’azienda, ma solo per moderare un dibattito durante la convention non per tenere un intervento politico in prima persona.

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