- Il piano si è prima arenato per mesi, poi è stato riscritto in fretta e furia negli ultimi giorni, quando il Tesoro ha ripreso il controllo della situazione e dopo mesi di critiche.
- Poiché di tempo ce n’è poco ed è difficile che Mario Draghi possa ricominciare da capo un percorso che, a prescindere dall’esito, è durato mesi, bisogna vedere cosa abbiamo imparato dalla prima fase del Recovery Plan.
- Bisogna scegliere progetti, motivare la scelta con analisi sui costi probabili e i benefici stimati, indicare delle tappe nella realizzazione e un obiettivo misurabile per stabilire, a posteriori, se le cose sono andare come dovevano oppure no.
All’improvviso è diventata opinione condivisa, con il timbro del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quello che in tanti abbiamo sempre detto e scritto, anche e soprattutto qui su Domani: che il Recovery Plan del governo Conte era inadeguato alla sfida e alle risorse a disposizione, oltre 209 miliardi di euro. Ieri Emiliano Fittipaldi ha ricostruito per la prima volta tutto quello che è successo in questi mesi nel rimpallo tra palazzo Chigi, ministero del Tesoro e Comitato intermin



