dopo l’addio ai talk

Grillo non sbaglia sulla tv ma dovrebbe migliorarla

  • Beppe Grillo non ha affatto torto quando chiede ai talk show di non truccare la percezione del dibattito, al fine, in sostanza, di imbrogliare l’ascoltatore.
  • Per garantire l’attuazione del bene educato format Grillo sarebbe ovviamente necessario costringere i conduttori ad essere severi senza il timore di irritare l’ospite disturbatore, pensando a Sgarbi e ai suoi tanti cloni, che con la caciara garantiscono gli ascolti.
  • La questione posta da Grillo viene da lontano e a memoria nostra la collegheremmo a quando in Forza Italia si decise di inviare nelle trasmissioni ostili, come quelle di Santoro, un signore, che all’inizio fu un tale Elio Vito, con la specifica funzione di rompere le scatole.

Beppe Grillo non ha affatto torto quando chiede ai talk show di non truccare la percezione del dibattito, al fine, in sostanza, di imbrogliare l’ascoltatore. I conduttori, invoca, hanno il dovere di non corteggiare l’urlo e la caciara, la regia non deve farsi cogliere a barare con inquadrature devianti e truffaldine (l’altro che sbuffa, il tacco in primo piano, lo stacco della coscia per dare all’occhio la sua parte). Porre le domande, sì, ma evitando di fregarsi le mani per le interruzioni che

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE