- Più che nel passato il Partito Democratico, ovvero i suoi dirigenti si stanno facendo condizionare dai mass media e dai social.
- La sostanza è che, subito, senza nessuna riserva né eccezione, il dibattito è andato sui nomi dei potenziali successori (anche donne, ma solo in via subordinata) di Nicola Zingaretti a prescindere da qualsiasi altra considerazione.
- Ancora una volta la successione sembra, direbbero gli americani, un “concorso di bellezza”. Candidati e candidabili non parlano. Sfilano.
La tentazione è forte. Vorrei sostenere che raramente si è vista una discussione partita tanto male come quella attuale sulla sostituzione/elezione del segretario del Partito democratico. Poi penso alle precedenti discussioni, che sono almeno quattro, e non ne trovo nessuna che abbia in qualche modo preparato condizioni tali da garantire qualche miglioramento. Tuttavia, un elemento di novità c’è. Più che nel passato il Partito Democratico, ovvero i suoi dirigenti si stanno facendo condizionar


