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Il consumismo triste e solitario che ci resta durante il Covid

  • Si vuole a tutti i costi “salvare il Natale”, intendendo soprattutto salvare i consumi che accompagnano Natale e Capodanno. 
  • Secondo sociologi e filosofi il consumismo creava una specie di euforia. Anche il ceto medio o medio-basso aveva l’impressione di potersi concedere l’abbondanza.
  • Il consumismo come (falso) annullamento delle disuguaglianze. Il Covid ha spento l’euforia.

Nessuno nomina più la parola consumismo: si invoca dovunque una ripresa dei consumi, si vuole a tutti i costi “salvare il Natale”, intendendo soprattutto salvare i consumi che accompagnano Natale e Capodanno. Consumare di nuovo, come segno benedetto di ripresa economica. Quand’ero giovane io, erano molti i sociologi e filosofi che mettevano in guardia contro l’enfasi della società dei consumi: indicavano nel consumismo il responsabile di una riduzione dell’uomo a merce e addirittura di una de-re

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