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Il debito per il Recovery è una minaccia anche se costa poco

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  • Un fantasma si aggira per l’Europa: è l’onere del debito dopo il Recovery Fund. Per l’Italia, l’ex ministro Roberto Gualtieri era stato prudente, proponendo molte spese “in sostituzione” di risorse già stanziate.
  • Occorrerebbe un tale balzo nella capacità di spesa da rendere solidi i dubbi che questa arrivi a buon fine, nemmeno in termini di “scavar buche e riempirle” di keynesiana memoria.
  • La qualità media dei progetti suscita preoccupazioni non piccole, confermate drammaticamente dalla vaghezza con cui molti di questi sono definiti. Questo vale anche se tutti i progetti si realizzassero in tempo utile.

Un fantasma si aggira per l’Europa: è l’onere del debito dopo il Recovery Fund. Per l’Italia, l’ex ministro Roberto Gualtieri era stato prudente, proponendo molte spese “in sostituzione” di risorse già stanziate. Il “piano Colao” non si era nemmeno avventurato a dare numeri, Draghi ci si aspetta che rimarrà prudente. I sovranisti spingeranno in direzione opposta. Sappiamo anche che gli scenari di indebitamento a fine Recovery oscillano tra il 150 e il 160 per cento del Pil, che i vincoli eu

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