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Il governo che ha messo al bando la vergogna

  • Aveva ragione Cirino Pomicino nel definire Daniela Santanchè senza vergogna. La sua esibizione in Senato lo ha confermato una volta di più. Tuttavia si tratta di una caratteristica condivisa dal governo e dalla maggioranza nel suo complesso.
  • Gli esempi di Matteo Piantedosi su Cutro, Carlo Nordio sulle informazioni segrete, Francesco Lollobrigida sulla “grande sostituzione”, Vittorio Sgarbi e il suo sessismo al Maxxi, gli urlatori razzisti contro Souhamouro in parlamento. 
  • Questo governo di incompetenti e di sguaiati dovrebbe trovare un argine in una opposizione compatta e battagliera. Invece, è più attenta a distinguersi che a cooperare per proporre una alternativa.

Aveva ragione Cirino Pomicino nel definire Daniela Santanchè senza vergogna. La sua esibizione in Senato lo ha confermato una volta di più. Indispettita per essere stata messa con le spalle al muro dalle rivelazioni delle sue malversazioni societarie, di cui anche quotidiani tutt’altro che nemici hanno fornito conferme, non ha fatto altro che seguire il refrain del più puro berlusconismo d’antan: attaccare media e magistrati, in linea peraltro con i sodali internazionali del suo partito al pote

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