- Dopo tanti anni mi è capitato di sfogliare una bozza del Disegno di Legge di Bilancio 2022 (quella del 28 ottobre).
- Nulla è cambiato: sempre lo stesso documento deprimente, rappresentazione fedele dei mali che affliggono la pubblica amministrazione e la politica.
- Per il cittadino comune, un testo incomprensibile, che usa espressioni estranee all’italiano corrente.
Dopo tanti anni mi è capitato di sfogliare una bozza del Disegno di Legge di Bilancio 2022 (quella del 28 ottobre). Nulla è cambiato: sempre lo stesso documento deprimente, rappresentazione fedele dei mali che affliggono la pubblica amministrazione e la politica. Per il cittadino comune, un testo incomprensibile, che usa espressioni estranee all’italiano corrente. Ci si trovano la “desertificazione commerciale” (art.107), le “facoltà assunzionali” (art.98) o “la povertà educativa” (art.33).



