- Le primarie non c’entrano nulla o quasi con la democrazia interna ai partiti.
- Hanno piuttosto a che fare con una concezione strumentale e individualista della politica, in linea con una cultura politica dominante di questi ultimi trent’anni.
- Una cultura politica pervasa dal valore della realizzazione personale-individuale, dal farsi strada da solo o con il proprio manipolo di sodali, dal disdegno di ogni considerazione di fini o beni collettivi.
Le primarie, per quanto questo termine sia stato usato impropriamente per identificare processi decisionali assai diversi, sono state adottate la prima volt in occasione della “scelta” del leader della coalizione di centro-sinistra, “l’Unione”. Nell’ottobre del 2005 i sostenitori della coalizione vennero chiamati ad esprimersi su una rosa di candidati tra i quali primeggiava, senza veri avversari, il candidato dell’Ulivo, Romano Prodi che infatti trionfò con il 74 per cento dei consensi su F



