- Il Partito democratico combatte ora per un obiettivo a portata di mano: diventare il primo partito italiano, impresa che alla sinistra arrise solo nel 1996, con il Pds di Massimo D’Alema.
- Le prime mosse sono indovinate. Puntare sul rosso e il nero, sui colori storici della sinistra e della estrema destra, ha messo in chiaro qual è la sfida del 25 settembre.
- Il richiamo all’identità e l’individuazione del nemico sono due elementi fondamentali di una campagna elettorale. Ne manca però un terzo. Un tema, uno slogan, una idea di futuro mobilitante.
Dopo i pasticci per le liste, il Pd è ripartito con il piede giusto. Ha puntato sull’identità e sulla consapevolezza di essere “un” grande partito, e “il” grande partito della sinistra. L’umiliazione del 2018, quando fu doppiato dal M5s e quasi raggiunto dalla Lega, è alle spalle. Il Partito democratico combatte ora per un obiettivo a portata di mano: diventare il primo partito italiano, impresa che alla sinistra arrise solo nel 1996, con il Pds di Massimo D’Alema. Le prime mosse sono ind



