- La critica verso la soluzione tecnocratica avanzata dal presidente del consiglio per gestire il Recovery Fund ha trovato immediata rispondenza e consensi trasversali anche perché si è appoggiata su questo sentimento diffuso.
- Ad alimentare le reazioni non c’era solo il fastidio per la scelta solitaria del premier: c’era anche l’idea che la politica dovesse prevalere su qualsiasi ipotesi tecnica.
- La richiesta dei partiti di avere maggiore ruolo segna una svolta nella politica italiana perché riporta in primo piano il loro ruolo primario dei partiti nella vita del governo.
Sembra passato un secolo da quando risuonavano in ogni dove invettive contro il ruolo dominante e prevaricatore dei partiti: carrozzoni inefficienti, avidi soltanto di potere e poltrone, sanguisughe della onesta platea di lavoratori, profittatori di tutto quanto la manna del potere potesse concedere loro; casta autoreferenziale, chiusa nel giardino segreto dei propri privilegi. Questo schiumare di disprezzo aveva però una risacca virtuosa. I partiti non potevano arrogarsi il diritto di comandare



