- Nella sua teoria della comunicazione come paradosso, il sociologo tedesco Niklas Luhmann sosteneva che il silenzio produce una «cesura» che rafforza la chiarezza di un discorso attraverso la distruzione della continuità.
- La vera leadership, insomma, si esercita dicendo ma anche (e forse soprattutto) tacendo. Draghi comunica generalmente in formati controllati e senza contraddittorio. Risponde, quando è necessario, con formule di divina brevità.
- È sempre un errore sottovalutare l’impronta lasciata nel premier dall’educazione gesuitica. Nella pedagogia e nel discernimento ignaziano il silenzio ha un’importanza decisiva.
Il segno supremo della leadership di Mario Draghi è il silenzio
16 settembre 2021 • 16:58Aggiornato, 16 settembre 2021 • 17:22