- In un articolo di Ernesto Galli della Loggia, pubblicato sul Corriere della Sera, si attua una strategia di legittimazione: i due estremismi hanno segnato la storia italiana (fascismo e comunismo) e sono residui del passato. Oggi, Fratelli d’Italia e Pd devono lasciarsi alle spalle la “prigione” della storia delle due “culture politiche” e guardare al futuro.
- Il prezzo di questa strategia di legittimazione dei discendenti della fiamma repubblichina è un’amnesia pilotata. La messa tra parentesi, per esempio, del fatto che il Partito comunista abbia contribuito a scrivere la Costituzione.
- Oggi, per legittimare Giorgia Meloni a palazzo Chigi si mettono sullo stesso piano Togliatti, Berlinguer, Terracini, Iotti, Ingrao e Napolitano insieme a Mussolini, Starace, Farinacci, Grandi. Invece di fare gli esami di democrazia agli ex fascisti si riscrive la storia nazionale.
Negli anni Settanta, quando il Pci fu vicino al governo del paese importanti intellettuali discussero con serietà sulla sua effettiva conversione democratica. L’esame sull’adesione dei comunisti alla cultura dei diritti e al pluralismo non si concluse mai. E venne ignorato allorquando il partito di Silvio Berlusconi lanciò la campagna contro il comunismo nel 1994, dopo la fine della Guerra fredda. Il Pci non passò mai l’esame, e venne decretato un pericolo permanente, tanto da spingere l’oligar



