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La battaglia per i nostri dati. Il fantasma degli Usa agita l’Ue

  • L’Europarlamento l’11 maggio, a fronte della bozza di un nuovo “lodo” in materia di trasferibilità dei dati ha detto, sebbene a titolo solo consultivo, un No chiaro all’accordo con gli Usa predisposto dalla Commissione.
  • Il voto a favore del no ha visto uniti, e in maggioranza, sinistre, Verdi e liberali; astenuti il centro dei Popolari e la destra estrema più euroscettica. Ma la Commissione ha tirato diritto e il 10 luglio ha annunciato il nuovo accordo.
  • La questione si riproporrà a breve quando anche il nuovo testo, come è toccato ai due accordi precedenti, verrà respinto, come pare probabile, dalla Corte di Giustizia.

Noi facciamo ricerche con Google e Bing e ci scambiamo auguri e foto di gattini con i social (Facebook, Instagram) del gruppo Meta. A lato, con TikTok, pilucchiamo come le ciliegie un video d’utente dietro l’altro. Questa massa di ricerche, visioni e interconnessioni attira i ricavi pubblicitari su cui campa il mondo della rete, dalle massime Big Tech, che macinano miliardi a centinaia, agli influencer (modiste, videogamer, rappisti, trappisti e tipi ameni d’ogni genere) che rastrellano di r

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