- La campagna elettorale americana è passata senza troppi drammi, e il risultato dello scontro non si è rivelato particolarmente eccitante.
- Questo, nella grammatica delle elezioni americane, segnala un problema. Alexis de Tocqueville nel suo sempiterno La Democrazia in America scrive che la campagna elettorale è il momento in cui «l’intera nazione brilla di una eccitazione febbrile».
- La campagna conclusasi questa notte è apparsa invece sottotono, non soltanto per le ovvie ragioni sanitarie globali, ma perché arrivata dopo quattro anni di esagerazione emotiva come condizione normale del discorso politico.
La democrazia non può reggere all’eccitazione permanente
04 novembre 2020 • 13:57Aggiornato, 04 novembre 2020 • 14:56