- Il bitcoin e le altre critpomonete sono lontane dal poter svolgere il ruolo di “moneta”, ma in futuro potrebbero radicalmente cambiare il sistema dei pagamenti
- Per non perdere la loro capacità di determinare la politica monetaria e stabilizzare i mercati finanziari, le banche centrali riflettono all’introduzione di valute digitali che consentano loro di mantenere il monopolio dell’emissione di moneta
- La creazione di monete digitali contrasterebbe il rischio di una “privatizzazione della moneta” e consentirebbe di aumentare l’inclusione finanziaria; ma è un’operazione complessa, piena di trabocchetti, che rischia anche di agire da fattore destabilizzante per i mercati finanziari. Questo spiega la cautela delle banche centrali, che dovranno tuttavia finire per passare alle monete digitali
Il recente ottovolante del prezzo del bitcoin ha rianimato il dibattito su criptomonete e valute digitali. Anche se molti pensano che si tratti di questioni che interessano solo speculatori e criminali del dark web, è in corso una ricomposizione del sistema dei pagamenti gravida di conseguenze. Già in precedenza si osservava una tendenza del predominio del contante a ridursi (nella zona euro a fine 2019 circa il 73 per cento delle transazioni avvenivano in contante; ma erano il 79 per cento sol



