- Questa è l’età in cui la straordinaria vicinanza dovuta alla globalizzazione e alle sue interdipendenze o connettività può trasformarsi nel suo opposto. Più ci avviciniamo e più ci mettiamo paura l’un l’altro. Ciò accade perché l’aria del tempo è inquinata con troppa violenza diffusa e ostilità latenti.
- Ovviamente sono sempre gli “altri” a non avere “né limiti né tabù”. Così le frontiere – già scosse dalla crisi migratoria – diventano incandescenti, come quella tra europei e russi in Ucraina, ma anche molti confini africani e mediorientali. Forse i rischi maggiori sono nel mar della Cina davanti a Taiwan.
- Ciò che conta in questo scenario non sono le analisi geopolitiche degli specialisti ma il clima che si vuole creare: abituare all’ineluttabilità di una guerra e all’impossibilità della convivenza. Ciò inquina le coscienze e avanza come un virus.
La pace si disfa iniziando dalle emozioni
02 gennaio 2022 • 10:02