L’illuminismo dimenticato

La ragione vale più dei sondaggi su Putin

A man walks past a wall with posters depicting Russian President Vladimir Putin in Warsaw, Poland, on Thursday, March 24, 2022. Ukraine President Volodymr Zelenskyy called on people worldwide to gather in public Thursday to show support for his embattled country as he prepared to address U.S. President Joe Biden and other NATO leaders gathered in Brussels on the one-month anniversary of the Russian invasion. (AP Photo/Petr David Josek)
A man walks past a wall with posters depicting Russian President Vladimir Putin in Warsaw, Poland, on Thursday, March 24, 2022. Ukraine President Volodymr Zelenskyy called on people worldwide to gather in public Thursday to show support for his embattled country as he prepared to address U.S. President Joe Biden and other NATO leaders gathered in Brussels on the one-month anniversary of the Russian invasion. (AP Photo/Petr David Josek)
  • Finalmente. Finalmente qualcuno lo dice, ed è una voce che più autorevole di così non si può.
  • Lo ha detto Zoja Svetova, giornalista di Novaja Gazeta rimasta a Mosca dopo l’autosospensione forzata da parte del giornale. Dice che i sondaggi da cui risulterebbe un 80 per cento dei consensi rispetto all’autocrate e al suo apparato sono totalmente inattendibili, e che è «una sciocchezza» crederci dopo che a poco a poco tutti i media indipendenti sono stati soppressi in Russia, e quando la gente rischia il carcere solo se pronuncia la parola «guerra».
  • La domanda è: ma se siamo noi europei i primi a non credere nella ragione umana, preferendole i sondaggi: per quali ideali, con quali speranze potranno agire i dissidenti russi?

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