Avanti a rilento

La riforma fiscale è un cantiere aperto ostaggio dei partiti

  • Il governo sembra in difficoltà: gli unici provvedimenti significativi presi, infatti, sono rinvenibili nella legge di Bilancio 2022. Sulla riforma fiscale si registrano posizioni molto diverse tra i partiti. E posizioni diverse, nella dialettica politica, significano spesso “merce di scambio”. Così l’avanzare della riforma appare problematico
  • In quella occasione è stata attuata la riforma dell’Irpef con la riduzione del numero delle aliquote; sul fronte della progressività, tuttavia, la proroga del regime forfettario per i lavoratori autonomi sembrerebbe muoversi in senso contrario.
  • Inoltre, sono ancora tutt’altro che chiari il funzionamento e l’estensione delle due aliquote (15 per cento e 26 per cento) sui redditi derivanti dall’impiego di capitale.

I dieci articoli del disegno di legge delega hanno delineato la struttura del progetto della riforma fiscale che si concentra su talune tematiche fiscali che, per molti, stando alla disciplina previgente al disegno di legge, erano maggiormente suscettibili di critica. Una prima previsione è stata la riforma dell’Irpef: la carta della legge delega ha previsto una tassazione con aliquota fissa dei redditi derivanti dall’impiego di capitale e una tassazione progressiva (ad aliquote e scaglioni)

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