- Da un lato c’è un generale ottundimento della sensibilità ai valori, ma non certo nel senso delle tradizioni o delle retoriche identitarie, bensì in quello del dolore per l’ingiusto, del disgusto per il brutto, del fastidio per l’illogico. Una sorta di diffusa indifferenza.
- Dall’altro c’è un profondo, inarticolato bisogno di idealità. Lo sentiamo balbettare perfino in certi annaspamenti ideologici, ma molto più sovente è semplicemente una speranza, un’attenzione nuova.
- Un grande politico dovrebbe sapere a quale rovina preluda l’indurre nelle anime lo stato descritto da uno dei più profondi versi di Dante: «E persi la speranza dell’altezza».
La “speranza dell’altezza” contro il cinismo politico
15 febbraio 2021 • 15:01