- Si è ribaltata la tempistica dei mandati. Quel che prima era a termine, capi di Stato e di partito, sembra destinato a prorogarsi oltre i limiti se non addirittura proclamarsi a vita.
- Lasciamo a margine la nostra presidenza della Repubblica comunque segnata per la prima volta, tendenzialmente anche l’unica, dal duplice mandato di Giorgio Napolitano, a colpire è la “fine-leadership mai” concepita dal duo Vladimir Putin-Xi Jinping.
- Come a dire: i Papi cambiano, non necessariamente perché muoiono, gli autocrati restano avendo trasferito nelle rispettive costituzioni l’antica prassi dei conclavi.
Alla fine Felicetto de li Caprettari, il cardinale peggio messo in salute diventava Papa. Il decano giudicava quella la soluzione migliore, un papato di transizione dopo che le anime nere di Piazza-Colonna e Canareggio, il secondo aveva pure tolto di mezzo il Papa ultimo, avevano sterminato uno appresso all’altro i sostenitori rispettivi in un conclave inchiodato al pareggio delle schede. Con un però, che il morituro Felicetto, asceso al sacro soglio, per miracolo “risorge” dal letto di agoni



