Il capo dello stato ha celebrato il suo predecessore “picconatore” che si dimise prima del tempo con un messaggi alle Camere. Parole che sicuramente sono state molto mediate, ora che anche Mattarella sia avvia alla fase finale del suo mandato
- Parlando del suo predecessore, Mattarella nega la distinzione in due fasi, quella di un Cossiga “buono” e quella di un Cossiga “cattivo” e preferisce una lettura “unitaria” collegando tutte le presunte “fasi” dentro un contesto storico-politico.
- Mattarella interpreta la “fase” si solito sbrigativamente definita “vivace” di Cossiga come in piena continuità con il mandato che Cossiga aveva assunto sin dal suo insediamento al Quirinale.
- È difficile, riascoltando le parole di Mattarella, non vedere quanto smarrimento politico e culturale c’è nella vita nazionale di oggi, assai più pericolante di quei momenti, aggravata dal risultato del referendum sul taglio dei parlamentari.
Francesco Cossiga è stato commemorato, il 24 settembre scorso, nel decennale della scomparsa da Sergio Mattarella con un discorso di alto valore politico, il cui significato sta, soprattutto, nella ragione di continuità che necessariamente si stabilisce tra due presidenti della Repubblica uniti, tra l’altro, dalla originaria comune appartenenza alla Dc e, in questa, a quel filone di cultura politica che si richiama al cattolicesimo democratico, laico e liberale. L’evento cade con felice oppor



