- Il presidente dell’Associazione nazionale alpini ha offerto le sue scuse alle centinaia di donne che dichiarano di aver subito molestie fisiche e verbali durante la 93esima adunata nazionale a Rimini.
- La protesta delle donne, sostenuta dalla rete di Non una di meno, ha ottenuto quindi un primo risultato: il riconoscimento dell’accaduto, che l’Ana aveva provato in prima battuta a derubricare a «maleducazione» episodica.
- L’ammissione (tardiva) di responsabilità da parte degli alpini non può essere però il punto di arrivo: deve essere il punto di avvio di una discussione pubblica sui modelli culturali maschili.
Dopo le prime denunce, il presidente dell’Associazione nazionale alpini si è deciso a porgere le sue scuse alle centinaia di donne che dichiarano di aver subito molestie fisiche e verbali durante la 93esima adunata nazionale a Rimini. «Chi si è comportato così non è un vero alpino», ha detto Sebastiano Favero in un’intervista al Corriere della sera, aggiungendo che sarà fatto ogni sforzo perché «non avvenga più in futuro». La protesta delle donne, sostenuta dalla rete di Non una di meno, ha ott



