La bozza del decreto

Le semplificazioni di Draghi negli appalti: poche luci e troppe ombre

Italian Premier Mario Draghi speaks during a joint press conference with EU Commission President Ursula von Der Leyen at the end of a virtual Global Health Summit, in Rome's Villa Pamphili, Friday, May 21, 2021. Leaders of the most industrialized countries met virtually for the summit and pledged to step up the production and distribution of anti-Covid vaccines. (Remo Casilli/Pool Photo via AP)
Italian Premier Mario Draghi speaks during a joint press conference with EU Commission President Ursula von Der Leyen at the end of a virtual Global Health Summit, in Rome's Villa Pamphili, Friday, May 21, 2021. Leaders of the most industrialized countries met virtually for the summit and pledged to step up the production and distribution of anti-Covid vaccines. (Remo Casilli/Pool Photo via AP)
  • La bozza di decreto presenta criticità gravi, a partire dalla proroga per ben cinque anni delle norme emergenziali già contenute nel precedente dl semplificazione del governo Conte.
  • Innalzamento delle soglie per gli affidamenti diretti e per le negoziazioni senza bando hanno un senso se si applicano per un tempo breve, che viene utilizzato per rafforzare la capacità delle stazioni appaltanti nel gestire bene l’intero ciclo del contratto.
  • Siamo invece in presenza di vere eccezioni, ampie e rilevanti, alla concorrenza tra le imprese e c’è da domandarsi se un così lungo periodo si concili con i principi del diritto Ue.

La bozza di decreto Semplificazioni del governo Draghi che sta circolando in questi giorni consente di fare qualche prima valutazione, in qualche caso preoccupata. Va detto subito che la proposta dell’Antitrust di sospendere il Codice dei contratti non è stata accolta, si deve immaginare perché ci si è accorti che, almeno nell’immediato, l’applicazione diretta delle norme europee era un rimedio peggiore del male. La gran parte delle norme del decreto riguardano le fasi della programmazione, d

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