- Vorrei potermi unire al coro di delusione e risentimento per la morte del ddl Zan, ma mi manca lo stupore necessario: questa era l’unica fine possibile per un disegno di legge scivolato progressivamente in un terreno intossicato da manipolazioni e banchetti cannibalici.
- Lo spazio pubblico è cambiato e continua a cambiare: le persone, le comunità fino a ieri invisibili e silenziate adesso hanno canali e strumenti per manifestarsi, il dibattito si anima sempre più di centri diversi e ulteriori.
- Di fronte a tutto ciò la politica italiana, ora possiamo dirlo a gran voce, non tiene il passo.
Vorrei potermi unire al coro di delusione e risentimento per la morte del ddl Zan, ma mi manca lo stupore necessario: questa era l’unica fine possibile per un disegno di legge scivolato progressivamente in un terreno intossicato da manipolazioni e banchetti cannibalici. Comprendo bene lo sconforto, ma vorrei questo fosse anche il tempo della lungimiranza: lasciamogli la strumentalizzazione del senso delle parole, lasciamogli pure i loro sciocchi boati da stadio ovvero l’illusione della vittor



