L’anno scorso, in una mattina non troppo lontana da questa in cui scrivo, a Bergamo iniziò a fare caldo. Come si sa, in primavera si alternano giornate fredde a giornate più tiepide, ma quel giorno sembrava proprio estate. Mi parve, d’un colpo solo, di scrollarmi di dosso tutto il freddo accumulato nei mesi invernali.

Quella mattina, a scuola, in un momento di pausa dalle lezioni, un mio alunno riccio e biondo – un luminoso Achille fra tanti Patroclo – si avvicinò al banco dove ero seduto, in qualità di docente di sostegno, per chiedermi cosa avessi studiato all’università. Naturalmente, si avvicinò perché già sapeva la risposta. «Filosofia», gli dissi subito. Lui allora mi rivelò che, anche se loro all’istituto tecnico non la facevano, voleva incominciare a studiare la filosofia da autodidatta. Forse, una volta finita la scuola si sarebbe iscritto proprio alla Facoltà di Filosofia.

Tornando verso casa, iniziai già a pensare a qualcosa da scrivergli e buttai giù qualche rigo mentre ero ancora sull’autobus. Avrei provato a spiegargli cos’è la filosofia.

Questa è la lettera che quella sera il mio alunno si ritrovò nella casella di posta elettronica.


Caro M.,

volevo darti qualche consiglio per farti avvicinare alla filosofia. Anche perché, per quanto sembri distante, la scelta universitaria non è poi così lontana. Inutile a dirsi, Ingegneria ti aprirebbe molti più sbocchi, però, ricorda: se uno è molto bravo, anche materie come Filosofia e Lettere possono portare a buoni lavori e buoni guadagni. Più o meno, già sai cosa ti aspetterebbe se ti iscrivessi a Ingegneria mentre, probabilmente, ancora non sai cosa dovresti aspettarti a Filosofia.

Allora, la filosofia… La filosofia è una strana disciplina. Chi non ci è portato non ne comprende bene il fascino, chi invece la capisce (almeno un po’) pensa che non ci sia cosa più bella e che tutte le altre discipline siano ad essa subordinate dato che non si occupano delle grandi e fondamentali questioni circa l’uomo e l’Essere. Proprio i Dialoghi di Platone raccontano di un gruppo di pensatori (il cui maestro era Socrate) che non facevano altro che riflettere sull’essenza del Bene, dell’Amore o della Giustizia, nella convinzione che non ci fosse modo più giusto in cui passare il tempo. I Dialoghi di Platone sono la prima lettura che ti consiglio di fare.

Ma cos’è la filosofia? Al di là delle definizioni che troverai nei manuali, la filosofia si è occupata, nel corso della sua storia millenaria, di cose differenti e dunque il termine filosofia non può essere definito in maniera univoca. Il ragionamento filosofico, però, a prescindere da ciò a cui si applica (da quello che di volta in volta diventa il suo campo specifico), è quel particolare modo di ragionare che pretende di mettere in discussione ciò che la maggior parte delle persone considera invece come evidente di per sé. Un esempio su tutti: la maggior parte delle persone vive senza domandarsi mai (almeno, non fino in fondo): «Perché esisto?». Ecco, il filosofo è invece colui che per vivere bene crede sia indispensabile porsi prima (e seriamente) questa domanda circa la propria esistenza.

Ti faccio un altro esempio, io ti scrivo da un autobus. La maggior parte delle persone si sposta con l’autobus per comodità e non si chiede nulla riguardo a come l’autobus funzioni: lo usa e, al massimo, pretende che arrivi in orario e che non costi troppo.

C’è poi l’autista dell’autobus, che invece deve conoscerne (almeno per grandi linee) il meccanismo di funzionamento. Poi c’è il meccanico che deve sapere molto bene come funziona e infine c’è chi lo costruisce, che deve sapere anche come sono fatti i pezzi di cui è composto, come si assemblano, ecc. Poi c’è il sindaco Gori (o chi per lui) che invece deve conoscere bene quali sono le tratte dell’autobus, le linee, i costi e sa che deve fare in modo che i servizi funzionino perché il cittadino ha il diritto di spostarsi velocemente sul territorio. Per lui, sindaco di sinistra, il principio per cui tutti devono poter andare al lavoro con un mezzo che non costi troppo non è un principio che possa essere messo in discussione.

Abbiamo elencato dunque tante “posizioni” rispetto all’autobus, proprio quell’autobus che da scuola mi sta portando fino a casa: ma qual è allora la posizione del filosofo?

Filosofo è colui che si interroga, per così dire, sui principi alla base di tutta questa catena, ponendosi, nel caso del nostro autobus, alcune domande fondamentali come: «È giusto che una parte dei soldi dei cittadini più ricchi venga redistribuita in modo da permettere a chi non ha la macchina di spostarsi con i mezzi pubblici?»; «Cosa vuol dire “pubblico”?»; «Come funziona lo Stato e perché la sovranità (come recita la Costituzione) appartiene al popolo?». Queste domande sono quelle di pertinenza di una branca della filosofia che si chiama filosofia politica.

Se invece si vuole andare ancora più in là e domandarsi, ad esempio, «Cos’è la Giustizia?»; «Cos’è il Bene?»; oppure «Cosa devo fare per essere un uomo giusto?», allora siamo di fronte ad un tipo di filosofia che si chiama filosofia morale. Infine, colui che sentendo sotto di sé il sedile dell’autobus, vedendo davanti a sé l’abitacolo, accanto a sé le strade e sopra di sé il cielo, si chiede se tutte queste cose appartengano ad un’unica cosa più grande che si chiama Essere, quella persona possiamo dire che sta ragionando in termini metafisici (cioè che studia quella branca della filosofia che si chiama Metafisica o Ontologia).

Come vedi, filosofo è colui che, grazie ad una grande capacità di astrazione, riesce ad abbracciare porzioni di realtà molto vaste, in modo da poter suddividere poi la realtà in categorie e da ordinare queste categorie gerarchicamente. Platone (sempre Platone!) pensava che proprio grazie a questa capacità di pensiero (che, secondo lui, era anche una dote morale: la capacità di vedere ciò che è bene e ciò che è giusto) il filosofo era colui che doveva governare la città.

Ti ho fatto questa lunga introduzione per darti un assaggio di quello che ti potrebbe aspettare qualora decidessi di iscriverti a Filosofia, e questo perché mi dispiace che non studiandola a scuola tu non la conosca ancora. Questa introduzione serve anche a farti capire che la filosofia non è nei libri – si potrebbe forse, con un paradosso, dire la stessa cosa della letteratura – ma intorno a noi: quando siamo nell’autobus, quando passeggiamo o quando operiamo delle scelte.

Ti elenco di seguito i titoli di alcuni libri che hanno cambiato la storia della filosofia e resto a tua disposizione qualora volessi farmi qualche domanda. Ecco i titoli: I Dialoghi di Platone (in particolare: L’Apologia di Socrate, Il Fedone, Il Simposio, Il Fedro, La Repubblica);  Le Confessioni di Sant’Agostino; Il principe di Machiavelli; Le Meditazioni Metafisiche di Cartesio; I Pensieri di Pascal; La Critica della Ragion Pratica di Kant; Il mondo come volontà e rappresentazione di Schopenhauer; Il Capitale di Marx (poiché è lunghissimo ti consiglio di cercare un’antologia con dei passi scelti); La genealogia della morale di Nietzsche; I romanzi filosofici di Jean-Paul Sartre e di Albert Camus (rispettivamente: La Nausea e Lo straniero); Essere e Tempo di Martin Heidegger (che però è molto difficile e di cui ti consiglio di leggere dei passi commentati); L’uomo a una dimensione di Herbert Marcuse; L’essenza del nichilismo di Emanuele Severino.

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