Il filo di piero

L’Europa sempre sospesa tra difesa comune e “potenza civile” all’ombra degli Stati Uniti

  • La fine della guerra fredda e soprattutto le guerre in Jugoslavia ai confini dell’Unione hanno posto gli europei di fronte al dilemma su quale ruolo una potenza civile può giocare in una situazione di conflitto.
  • Si sono rilevati incapaci, impotenti a intervenire, ed hanno dovuto aspettare l’intervento americano per arrivare agli accordi di Dayton nella guerra serbo-croata (1995) e poi muoversi in sede  Nato con le incursioni sulla Serbia nel conflitto con il Kossovo (1999).
  •  L’aggressione russa dell’Ucraina ha però fatto piazza pulita di ogni distinguo e cementato l’Europa con una unità d’intenti sorprendente.

La politica estera e di sicurezza dei paesi dell’Unione europea ha una storia antica e non sempre di successo. Il primo tentativo, il più ambizioso, risale al lontano 1952, quando Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Olanda, allora solo accomunati nella Comunità economica del carbone e dell’acciaio, proposero di sfruttare un articolo di quel trattato per porre le basi di un esercito comune, la Comunità Europea di Difesa (Ced). Grazie all’entusiasmo di statisti come De Gasperi, Ade

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