dopo la pandemia

Lo smart working non va considerato vero progresso

  • Nella società liquida della globalizzazione e della solitudine, il lavoro rimaneva un punto di aggregazione. Negli ultimi decenni part-time e precariato hanno spezzato il valore sociale del lavoro. 
  • Dare lavoro significa dare dignità. Ma il lavoro non è tutto uguale né sempre la stessa cosa. Dopo la crisi sanitaria, la pandemia ci metterà presto davanti alla crisi del lavoro che (ancora una volta) diminuisce e cambia. Ciò ha conseguenze sociali, cioè sulla vita quotidiana di tutti.
  • Lavorare soli da casa non aumenta la qualità della vita: infatti aumentano i suicidi. Allo stesso modo va valutata l’importanza cruciale della scuola e dell’università in presenza.

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE