- Un Borghese piccolo piccolo. È questo il tratto reiterato, ostentato, sbandierato con orgoglio, con vivida lucidità da Giuseppe Conte. Non un uomo “senza qualità” secondo i canoni di Robert Musil, ma spregiudicato, flessuoso e adattivo a ogni stagione politica, sempre al posto giusto.
- Dopo un lustro nella politica attiva non si conoscono le idee sui fondamentali della politica, sulle questioni divisive.
- Ha svuotato il tratto movimentista e ribellista del M5s conferendogli un’aura ministeriale, presunta austera, recidendo i canali popolari dell’esperimento grillino.
Un Borghese piccolo piccolo. È questo il tratto reiterato, ostentato, sbandierato con orgoglio, con vivida lucidità da Giuseppe Conte. Non un uomo “senza qualità” secondo i canoni di Robert Musil, ma spregiudicato, flessuoso e adattivo a ogni stagione politica, sempre al posto giusto. Dopo un lustro nella politica attiva non si conoscono le idee sui fondamentali della politica, sulle questioni divisive: per lui Emmanuel Marcon e Marine Le Pen pari sono. Due volte presidente del Consiglio, sen



