Dalla Ue alla Cina, le ultime uscite ufficiali hanno svelato la fragilità della premier, il suo tatticismo privo di visione. L’allineamento pro-atlantico e pro-europeo era stata la garanzia data alla comunità internazionale di essere affidabile e non più anti-sistema. Il disvelamento delle sue ambiguità e contraddizioni la priva di quello scudo e di quella legittimazione
Il pregio maggiore del governo – forse anche l’unico – rimandava alla politica estera. I primi passi sono stati perfettamente in linea con le due tradizionali linee guida adottate da quasi tutti i governi italiani, pur con qualche sbavatura negli anni berlusconiani: fedeltà e allineamento atlantico e sostegno alla Unione europea. Rispetto al conclamato anti-europeismo degli anni dell’opposizione, confermato anche nei primissimi passi post-elezioni – «è finita la pacchia» – Giorgia Meloni ha fatt



