- Giorgia Meloni è presidente del Consiglio. Era dal 1946 che un ritratto femminile attendeva di essere aggiunto alla galleria di soli uomini che hanno guidato governi. Si tratta, dunque, di un risultato lungamente atteso.
- Però è difficile provare simpatia per la “prima donna” quando forma un governo molto maschile e nel segno della destra più reazionaria, specialmente in relazione a capisaldi dell’ideologia conservatrice come la “famiglia naturale”.
- Potremmo trovarci di fronte al caso – solo in apparenza paradossale – di una donna che accede al potere non per aprire la strada a tutte le altre, ma per renderla più impervia. Non solo a causa degli orientamenti ideologici, ma anche per l’esempio che la stessa Meloni rappresenta.
Sicura e sorridente, Giorgia Meloni ha prestato giuramento al Quirinale come presidente del Consiglio dei ministri. «La prima donna» sono le parole più ricorrenti nel coro di rallegramenti che ha accolto la nomina. Era dal 1946 che un ritratto femminile attendeva di essere aggiunto alla galleria di soli uomini che hanno guidato governi. Si tratta, dunque, di un risultato lungamente atteso. Eppure la novità che questo evento porta con sé, la sua portata «storica» evidenziata da più parti, rest



