- “Sovranità alimentare” è un concetto sfuggente e decisamente sospetto nella declinazione che ha assunto nella lingua italiana, ma da qualche giorno è diventato il secondo nome di un ministero un tempo glorioso come quello dell’agricoltura.
- In Francia, dove c’è già un ministero della Sovranità alimentare, quest’ultima è intesa come tema strutturalmente legato al rapporto tra occidente ricco e terzo mondo povero; un tema di politica internazionale, più che di politica agricola in senso stretto.
- In Italia questo termine ha sempre avuto una connotazione ideologica ben precisa, diciamo di sinistra, ma con evidenti scivolate nazionalistiche. Ed ecco che la sovranità alimentare è diventata l’etichetta generica per tutti i movimenti anti europeisti, anti ogm, anti glifosato, anti nutriscore, ecc.
“Sovranità alimentare” è un concetto sfuggente e decisamente sospetto nella declinazione che ha assunto nella lingua italiana, ma da qualche giorno è diventato il secondo nome di un ministero un tempo glorioso come quello dell’agricoltura. A dir la verità, non si tratta di un’idea originale, perché ci sono già parecchi governi in giro per il mondo che a vario titolo hanno creato ministeri con questa denominazione, perfino i nostri cugini d’Oltralpe poco più di un anno fa hanno istituito le mini



