Fra le enormità del mondo al contrario del generale Vannacci, quella che mi mette più a disagio è la sua critica (se mi si permette l’uso di un termine forse un po’ troppo nobile) del linguaggio del politicamente corretto
Fra le enormità del mondo al contrario del generale Vannacci, quella che mi mette più a disagio è la sua critica (se mi si permette l’uso di un termine forse un po’ troppo nobile) del linguaggio del politicamente corretto. Forse è il cortocircuito con il termine usato da Adriana Cavarero nell’intervista raccolta da Paola Tavella (Il Foglio, 16 agosto), in cui si parla di “neolingua”, per riferirsi a certi eccessi come la locuzione “persone con l’utero” usata per riferirsi alle donne. L’assimi



