- Per frenare la catastrofe la maggioranza contiana può giocare l’ultima carta. Alzarsi dal tavolo e ammettere che non si può andare avanti con posizioni così diverse e affidarsi quindi al capo dello Stato.
- Ne segue che la soluzione più ovvia rimanda all’esempio di Carlo Azeglio Ciampi. Un governo tecnico di alto profilo che affronti le emergenze economiche e sanitarie e porti il paese alle urne, a giugno, quando la tempesta sarà sotto controllo
- . Alla fine bisogna ripartire da lì. Arrivandoci però con traghettatori di altissimo livello sulla scia dell’ex presidente Ciampi.
Che senso aveva tenere insieme a tutti i costi una coalizione che si è frantumata sotto gli occhi di tutti in questa maniera fragorosa? La rottura innescata da Italia viva dopo un tira e molla di più di un mese era insanabile. Non si riesce proprio a capire come fosse possibile una intesa tra partiti e persone che sono arrivate a detestarsi profondamente. In politica non ci sono amici, si sa. Però c’è un limite a tutto. La disistima di Matteo Renzi nei confronti di Giuseppe Conte è così palese



