- Da qualunque punto di vista, democratico, il pluralismo è un valore in sé oltre a poter servire ad una miglior comprensione del problema e persino alla prospettazione di soluzioni.
- Quello che, invece, fermamente rifiuto e costantemente suggerisco di evitare è che nell’indispensabile contraddittorio, da un lato, vi sia necessariamente un interlocutore privilegiato perchè si tratta di uno studioso o un professore.
- Il succo è che il dibattito deve essere impostato sull’apertura a una pluralità di opinioni, sulla verifica della loro validità, sul rifiuto dell’eccellenza di una qualunque di loro.
Trovo quasi sempre abbastanza interessante seguire, mantenendo qualche distanza, il dibattito pubblico su tematiche importanti fra studiosi e intellettuali. So che esistono intellettuali e “professoroni” che si fanno pagare interviste e comparsate. Poiché a me, di persona personalmente non è mai capitato mi sono venuti alcuni dubbi sulla mia doppia appartenenza. Qualche indagine suppletiva potrebbe essere utile, si chiama trasparenza. Non nego che ascoltare opinioni diverse sia sempre una buo



