l’ora del menefreghismo

Quella che rivendicano i no-vax non è libertà

  • Il no-vax è una merce di grande valore nel mercato dell’opinione  – e questo deve preoccupare. Perché dietro il reiterato rifiuto del vaccino si annida una rendita politica sotterranea. Che Giorgia Meloni e Matteo Salvini si facciano megafoni di libertà è uno dei paradossi dell’età della pandemia.
  • La libertà si pratica sempre insieme agli altri, che ci piaccia o meno, e quindi non è mai assoluta come un “me ne frego”.
  • Quella no-vax è una filosofia dell’assurdo che presume una vita in isolamento, come quella di Robison Crusoe.

La pandemia ha generato un problema di difficile soluzione: la ragione ci dice che per convivere con il Covid-19 e le sue varianti è necessario che il più gran numero di persone sia vaccinato, in ogni singolo paese e nel mondo. A meno che le persone rinuncino a viaggiare o a uscire dal proprio villaggio, questa condizione è necessaria. Eppure è oggi la più complicata da ottenere. Per i paesi che, come il nostro, non hanno più problemi di approvvigionamento, la questione spinosa è un altra, be

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