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Occorre tutelare il patrimonio culturale immateriale prima che sia (troppo) tardi

(Agf)
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  • In corso, a Rabat, in Marocco, la 17° sessione del Comitato del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO con delegati provenienti da 180 Stati che dovranno discutere di cultura, identità, ambiente e decidere quali nuove tradizioni proclamare patrimonio dell’umanità.
  • L’Italia, pur avendo ratificato la Convenzione Unesco sul patrimonio culturale immateriale nel 2007, è uno dei pochi paesi al mondo a non prevedere alcuna forma di tutela giuridica per i patrimoni culturali immateriali. All’opposto, anzi, il Codice dei beni culturali espressamente esclude ogni tutela per i patrimoni intangibili, disponendo che questi siano preservati solo nella loro dimensione materiale. Dinanzi al silenzio statale, molte regioni hanno approvato leggi specifiche: dalla Lombardia alla Campania, dal Veneto alla Sicilia. 
  • Una delle sfide che ha dinanzi il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sarà dare al paese una legge che tuteli le proprie identità, come avviene in Spagna, Francia, Giappone, Corea, perchè salvaguardare il patrimonio culturale immateriale di una comunità significa, in ultima istanza, proteggere i diritti culturali dei popoli e, con essi, il diritto stesso alla sopravvivenza.

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