La stabilizzazione dei precari

Perché anche Draghi ha rinunciato a cambiare davvero la scuola

LaPresse
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  • Tenere le scuole aperte tutta l’estate, aveva suggerito Draghi: recuperare il tempo perduto, ma anche dare un segno dell’importanza che il Paese (d’ora in poi) riconosce alle sua Scuola.
  • Il sogno si ridusse alla misura modestissima della fine di giugno. Pur sempre una piccola boccata d’aria nuova, no?
  • Naturalmente no.  Al contrario, si finisce tutto prima, gli scrutini vanno fatti prima che terminino le lezioni – quindi se avanzerà qualche giorno a giugno a scuola si potrà giocare a tresette. 

Verso la fine degli anni Settanta del secolo scorso avevo fondato un gruppo “Moralismo e Virtù”, del quale ero purtroppo l’unico membro iscritto. Era nato per opporsi all’idea che girava allora come un’ovvietà fra le aule e i corridoi delle università italiane (io studiavo in quella di Pisa): Ope legis! Ope legis generalizzato! Cioè: immissione in ruolo automatica. Per tutti i cosiddetti “precari” dell’insegnamento, che allora comprendevano chiunque fosse passato di lì e avesse tenuto un paio d

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