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Perché il Congo è stato ancora una volta fatale per l’Italia

  • Esiste anche un fattore guerra e violenza: i conflitti africani lasciano dietro di sé delle lunghe strisce di odio irrisolto, delle fratture sociali e antropologiche mal curate.
  • E’ il caso del Congo dove la guerra è ufficialmente terminata nel 2002 ma in Kivu prosegue trasformandosi: una privatizzazione dei conflitti, un mestiere delle armi che diviene un modo di vivere.
  • Questo ha ucciso l’ambasciatore Luca Attanasio: ecco perché chiudere una guerra anche quando è intestina, e non tralasciare nessuna ferita aperta, è un lavoro davvero essenziale.

Congo ancora una volta fatale per l’Italia. Kindu nel 1961 quando furono uccisi 13 nostri aviatori. Ora l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci. Servitori dello Stato che hanno incontrato la morte, assieme a tanti congolesi come l’autista Milambo, nella straziante storia di questo gigante d’Africa che non riesce a liberarsi dalla violenza autodistruttiva. La Repubblica Democratica del Congo è una raffigurazione dell’intero continente: un paese bellissimo dalla natura

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